giovedì, ottobre 06, 2011

Steve Jobs e la Bomba Atomica

Questa e' una riflessione sulla fine di un'epoca, e' un necrologio, si, ma non di Steve Jobs.

Ieri 5 Ottobre e' morto Steve Jobs. Sul web, sulla carta stampata e in tv sono state spese molte parole in ricordo di un uomo che ha cambiato il nostro presente e futuro, le cui geniali intuizioni nel campo della tecnologia e del design, con molta probabilità non diventeranno superate per prossimi venti/trent'anni. Mi viene in mente Enrico Fermi che ha compiuto l'ultima grande scoperta del mondo della fisica moderna, negli anni '30: un atomo di uranio colpito da neutroni può' rompersi sprigionando una enorme quantità di energia, da qui (per farla breve) il nucleare e la bomba atomica. 
La Apple e l'energia nucleare, due prodotti nati dalla mente di due visionari dell'ultimo secolo. Voi vi chiederete cosa abbiano a che fare Fermi, con la sua scoperta della fissione del nucleare che ha permesso lo sviluppo dell'economia moderna ma che in mano ad uomini non esattamente coscienziosi, ha dato esiti catastrofici; e Steve, che crea il computer di ultima generazione, il tablet che sostituisce i giornali, e lo smartphone che ci permette di essere in grado di stare al passo con i tempi in ogni secondo della nostra giornata, il tutto racchiuso in un design a dir poco funzionale e bellissimo?

non lo so vi dico io, pero' come ho saputo della sua morte mi e' venuto in mente lui, Enrico fermi, anche lui morto a poco più di 50 anni e anche lui di cancro.. e ora direte, cancro e morti premature, capirai.. praticamente il male dei nostri tempi, non e' poi una coincidenza così originale, ed avete ragione, io pero' non e' della loro morte che voglio scrivere, ma della loro vita.

Questo e' un curioso paradosso che li accomuna: entrambi iscritti alle loro prestigiosissime università (Fermi la normale di Pisa e Jobs il Reed College di Portland) fallirono come studenti, ma poi, arrivati alle loro grandi scoperte da autodidatti finirono per apportare un contributo sostanziale proprio al sistema universitario. Prima di Fermi infatti, non esisteva un dipartimento di fisica teorica, la sua intuizione sul neutrino, ha fatto si che lo studio teorico della fisica divenisse una vera e propria scienza e che l'università (a quei tempi più o meno ferma alle riforme del 1200) contemplasse fra i suoi corsi uno nuovo, alla cui cattedra fu chiamato proprio lui stesso; e Jobs dal canto suo, con l'attuazione del primo personal computer, ha dato il via anche lui ad una nuova scienza quella informatica, con corsi universitari di ingegneria, di programmazione, di grafica e di web.

Entrambi poi, hanno cambiato il corso della storia mondiale dell'ultimo secolo. Fermi ha dato il via alla codificazione di una energia primaria sconosciuta prima di lui, quella nucleare ed ha contribuito assieme ad Oppenheimer al progetto Manhattan, che nell'America della seconda guerra mondiale, porto' alla realizzazione della prima bomba atomica; Jobs ha aperto le porte ad un nuovo settore dell'attività produttiva: il settore terziario avanzato cioè, prima c'erano 3 settori, ora c'e' ne sono 3 ma con una distinzione, prima e dopo Jobs, con le imprese di servizio ad alto valore aggiunto e tecnologico (appartengono al terziario avanzato le aziende di telecomunicazioni, le aziende informatiche, le aziende new media e i servizi di consulenza e di elaborazione informazioni).. 


Enrico Fermi e Steve Jobs, LA Seconda Guerra Mondiale e Silicon Valley, La Bomba Atomica e La Apple, e poi Il Cancro... infondo se ci pensate bene, cos'altro scrivereste di altrettanto rimarchevole sul necrologio di questo nostro ultimo secolo??






Entrambi erano uomini straordinari, che hanno vissuto tutti i giorni amando il loro lavoro e la loro vita, e se il cancro ha sconfitto persino loro, be' oggi, più' che al tempo di Lorenzo De'Medici, per noi rimasti qui sulla terra "del domani non c'e' certezza".


A Steve Jobs


love, Valentina.





1 commenti:

Anonimo ha detto...

Vale sei geniale ! Mi stimo ad avere un amica come te .. Ah il tuo talento e' scrivere !
Francesca Passariello

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