lunedì, ottobre 03, 2011

Il Talento

Il talento. Dicono che tutti ne abbiamo uno, dicono di non smettere mai di credere nei sogni che prima o poi si realizzano, devi solo essere forte e costante, dicono. Io per ora, non credo di aver scoperto quale sia il mio talento, ci sono una o due cose in cui potrei essere considerata capace, (e solo da chi mi vuole bene, a dire la verita') ma non posso dire di aver trovato quello in cui eccello, che mi fa volare sulle ali del dono naturale ed arrivare a raggiungere le mie realizzazioni terrene con un battito di ciglia, perché, e' il mio talento, mi viene naturale, ce l'ho dentro... be' no, quello non l'ho ancora trovato. Prendiamo per esempio 2 a caso fra i miei super talentuosi preferiti, Rafael Nadal e Wolfgang Mozart. Stando a quello che dicono, se ognuno di noi ha un talento e, ogni talento ha un'importanza uguale agli altri, questi sono esempi di persone di indiscusso talento che perseveranti, hanno realizzato i propri sogni, in maniera esimia. Geni indiscussi, forse più' che persone di talento, ma non interessa al fine della mia indagine, quello che voglio scrutare e' come si fa a capire in cosa si e' eccelle, (che poi uno sia un fuoriclasse, un genio, quello viene dopo, e' un'altra storia). Ora, come hanno fatto? perché' io no? dunque, analizzo il loro percorso: Il compositore e il tennista, dicevamo,  prima di tutto hanno scoperto la loro attitudine da bambini, quando la maggior parte degli altri bambini intorno a loro pensava piu' che altro ad imparare a fare la pipi nel vasetto, o a cos'altro servissero le dita se non ad infilarsele nel naso, Mozart a 4 anni già' componeva e Rafael, il più giovane giocatore di tennis ad entrare nella classifica dei primi cento, a 5 anni si allenava dietro casa con lo zio Tony... Mi chiedo, perché a me il talento non mi e' uscito dalle mani come a baby Mozart di fronte ad un pianoforte a cui, immagino a 5 anni nemmeno ci arrivasse da solo?? Perché' mio zio si limitava a mettermi seduta sopra le sue spalle invece di darmi una racchetta ed insegnarmi a girare il bacino tenendolo in linea con la spalla ed avere sempre il polso fermo quando colpivo la pallina gialla?? molto probabilmente perché' se a casa avessi avuto un pianoforte lo avrei utilizzato per sedermici sotto e crearmi una sorta di cuccia, come un cagnolino, o perché' se vedevo una pallina gialla a 4 anni, io mi sarei limitata a mettermela in bocca, sempre come un cagnolino più' che come una bambina prodigio. Quindi, ok, non sono un prodigio, sono una di quelle migliaia di persone che Mozart se lo ascoltano a casa sprofondate sul divano, percependo un millesimo della grandezza delle sue composizioni, e che Nadal se lo vedono su sky, muovendo la testa a destra e sinistra per intere mezzore come ipnotizzati dalla sua pallina gialla. Una persona normale, quindi come tante, si va bene, ma il mio talento, Qual'e'?? non venitemi a dire che l'epifania arriva intorno ai 19 anni quando si e' di fronte alla scelta dell' università, quando scegli se sei più portato per la matematica o per le scienze del benessere (esiste, sul serio, a Campobasso), perché ho fatto più' casini io cercando il mio talento nelle università' sbagliate, di quanti match point abbia vinto Nadal in tutta la sua carriera. Mentre i miei coetanei perseguivano i loro talenti, (molto più modesti dei due celeberrimi esempi, ma pur sempre i loro talenti) da avvocati o letterati o artisti, io ero li a provare tutte le possibilità' esistenti con fare di un bambino che si e' perso e cerca la sua casa natale bussando a tutte le porte con un sorrisone stampato in faccia, ma poi entrando, vede che non c'e' niente di familiare così si gira non sorridendo più e chiude la porta.. non perde la speranza, pero, gli torna il sorriso non appena vede un' altra porta conosciuta e ricomincia la litania di nuovo. L'esito e' sempre lo stesso, porta chiusa alle spalle, occhi e cuore aperto ad ogni minimo segnale di familiarità che si trova di fronte. Perché io ci credo, eccome se ci credo, nonostante le porte aperte e poi chiuse, nonostante il tardare dell'epifania, io ci credo, credo di poter un giorno, riuscire a scovare il mio talento, che probabilmente si sta prendendo gioco di me nascondendosi sotto un pianoforte di chissa' quale casa o correndo veloce come una pallina da tennis di fronte ai miei occhi, perché' probabilmente il punto e' questo, non quale sia il nostro talento, ma quanto siamo bravi a scovarlo.













love, Valentina

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Io amo Valentina e il suo talento! :) la tua amica conosciuta mentre aprivi un'altra porta e successivamente chiusa .
Francesca Passariello

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