domenica, dicembre 11, 2011

Noi uomini e il nostro mondo

Saro' breve, ma non perche' ho poco da dire.
Dall'ultima volta che ho scritto mi sono imbarcata in una nuova esperienza che e' stata illuminante. Io non sono mai stata capace di trovare parole che mi definiscano e mi sono sempre stupita di come le persone siano brave a trovare aggettivi per definire se stessi, ma una cosa di me ad oggi la so e posso essere sicura nel dirlo: ci sono momenti della vita in cui mi ritrovo fortunatamente brava a reagire e a superare i momenti di crisi. Niente psicoanalisi o esercizi spirituali, no, niente del genere, solo quello che gli inglesi chiamerebbero experiencing life, imparare, cioè, ad aprire gli occhi semplicemente affrontando la vita, le proprie paure e i propri limiti. Questo mi aiuta a dare il giusto peso a ciò' che mi succede e a quello che provo.
Solo pochi giorni fa, lo stage, il fatto di aver lasciato Londra, di essere sola contro tutti e sopratutto contro me stessa in questa scelta, mi sembrava un problema difficile da superare, concentravo i miei umori e le mie energie a definire e connotare questa situazione di crisi. 
Ad oggi posso dire di essere cresciuta, di essere diventata più' forte e saggia. Anche prima ero consapevole che ci sono cose molto più' gravi e certo che il mondo era ben saldo sulla sua asse e la gravita' continuava a spingere verso il centro della terra e non sulle mie spalle, ma io mi sentivo come se mi stesse crollando addosso. Ora no, ora credo che esso gravi sulle spalle di tutti i suoi abitanti, piante, animali ed esseri umani, chi più' chi meno compie lo sforzo quotidiano affinché esso non crolli. E non c'entra la grottesca politica a cui stiamo assistendo o gli sforzi delle associazioni ambientali, animaliste, solidali etc.. no, parlo della capacita' umana (e per umana intendo di tutti gli esseri viventi) di sopravvivere a e con il mondo. 
La vita e' temporanea, così come il dolore e la felicita',come decidiamo di viverla, chi vogliamo essere, e' tutto nelle nostre mani, nella nostra capacita' di vedere il quadro generale e di non farci sopraffare dal peso e dall'incertezza di farcela. Se siamo qui a reggere il mondo, a vivere la nostra vita, e' perché' ne siamo capaci, e' perché fino a quando non moriremo il nostro mondo e tutti gli esseri umani che lo abitano hanno bisogno anche delle nostre spalle su cui gravare per stare tutti in piedi. 


Paradossalmente pero', accade che più ci si prende il peso sulle proprie spalle di coloro i quali, per natura o per altre cause, non riescono a reggere la loro parte di mondo, più questo risulta leggero.


Questo e' quello che ho capito.


love, Valentina.





















2 commenti:

Alberto ha detto...

Buon pezzo.

La Cagoule ha detto...

Mi piace, molto!
ciao Vale

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