giovedì, ottobre 25, 2012

Stella, le matrone e i cavernicoli.

Figlia di Paul, Stella McCartney e' inglese. 
Quello che mi interessa delle sue collezioni, e' che ogni capo e' animal cruelty free! Big deal per il fashion world. 
Penso alla bottana siciliana anacronistica di dolce e gabbana, o all'androgeno pezzo di legno di Jil Sander fino alle sculture avantgarde che tanto mi piacciono ma che sono decisamente overprized di Azzedine Alaia, la moda e'un passo indietro rispetto alle altre arti e mestieri contemporanei penso ad esempio all'architettura, che sta diventando sempre piu' propensa all'obbligo dell' ecosostenibilita', o il design che inneggia al riciclo e strizza l'occhio al futuro che ci vedra' a breve a corto d'acqua, ma anche l'agricoltura, si persino i contadini sembrano essere piu' attenti ed evoluti dei signori della moda in materia di ambientalismo e sensibilita' verso il nostro mondo e chi con noi lo abita. 
La moda no, i suoi protagonisti,se ne fregano se il mondo sta andando da un'altra parte, loro continuano con i processi chimici per trattare il loro pregiatissimo pellame o far scuoiare gli animali per impellicciare chi ha gia' la propria pelle coperta di cachemire, infondo nel 2012 ci sono ancora le matrone che spendono per acquistare un capo che le aiuta a dimostrare la loro posizione sociale, perche' il giardino verticale in casa o i vetri equipaggiati con innovativi sistemi fotovoltaici, sono trendy, i loro scaffali magari sono pieni di cibo bio, e acquistano il green design, perche' e' il futuro, ma a cambiare le proprie abitudini vestiarie no, non ci pensano, infondo perche' mettere in discussione quello che la moda detta come trend?

Stella invece no, lei da anni utilizza in maniera ecosostenibile le trasformazioni del poliuretano per creare borse, scarpe e abiti in pelle di alta moda. 

Ora, a chi e' venuto in mente -va be' ma allora ci prende in giro, ci fa pagare la pelle finta come se fosse vera- ricordo che: per i cavernicoli coprirsi delle proprie prede era sinonimo di potere e benestare perche' uccidevano gli animali con le loro mani dopo ore di caccia, li mangiavano non scartando quello che rimaneva attaccato alle ossa ne' le parti grasse e, solo dopo averne utilizzato il 100%, si mettevano sulle spalle come trofeo di abilita' e pancia piena le loro pellicce; allora si, che coprirsi del pelo dell'animale aveva un prezzo altissimo giustificato dal processo di uccisione e il conseguente sacrificio atto alla perpetrazione di una specie piu' evoluta su un'altra. Ad oggi, comprarle con il solo sforzo del portafogli non solo non giustifica ne' dimostra nessuna abilita' o coraggio facendo cosi' cadere l'idea di potere e prestigio sociale che ne conseguiva allora indossandolo; inoltre ci si copre di animali la cui vita, e morte sono valse molto ma molto meno del prezzo di un piccolo polimero quale il poliuretano.







Io sono diventata vegetariana da un anno ora, e non compro pelle o pellicce since then. Vi consiglio a riguardo la lettura di "Se niente importa" di Jonathan Safran Foer.

love 
V.



    

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