lunedì, ottobre 22, 2012

Sempre ad Ottobre sempre su Londra

Ottobre, notte insonne, tempo per scrivere.
Oggi ho letto un articolo, in un giornale di grande tiratura worldwide, un articolo come tanti, in cui il giornalista vive all'estero e dispensa consigli su come prepararsi all'esperienza dell' emigrazione.
Difficile celare la mia posizione a riguardo,viaggiate gente viaggiate, trasferitevi e se potete rimaneteci! 
Ho trovato, pero' di fatto l'articolo pieno di luoghi comuni e di qualunquismo tanto da domandarmi se lo scrittore stesse raccogliendo info su uno di quei vili siti dove qualsiasi bradipo pantofolaio puo' vestire i panni di un avventuroso reporter del national geographic; o se davvero aveva mai vissuto in quella citta' che, guarda un po', era proprio la "mia" Londra.
L'articolo si configurava e definiva dallo stesso giornalista un "test d'ingresso" per tutti i probabili cittadini british to be. ______(questo segno dovreste leggerlo come il suono del pulsante dei giochi televisivi che segnala la risposta sbagliata) dicevamo _______wrooong!! : You can not, or MUST not mettere un test d'ingresso sulla piu' aperta e libera citta' del mondo. Londra e' sorprendente, sconvolgente, piena di contraddizioni, imprevedibile. Il test d'ingresso dovrebbe essere -respiri?-si.-benvenuto a Londra, ora veditela tu con la citta'.

Vi elenco i 3 segretissimi e brillanti consigli che dava la visionaria giornalista nel suo prezioso e originalissimo manuale di navigata viaggiatrice, pioniera di nuove scoperte su sconosciute culture:
1 imparate a reggere l'alcol della birra
2 rassegnatevi alla moquette e al freddo
3 a londra non si usa il bidet.

Quali impensabili segreti a noi poveri uomini, essa rivela di una terra tanto lontana dagli usi e i costumi bizzarri e nefasti che i celti iniziarono....una decade fa. Ma dai, possibile che vanity fair pubblica un' articolo nell'ottobre 2012 in cui la giornalista dice, attenti Italiani se volete trasferirvi a Londra dovete sapere che si beve birra, fa freddo,in casa c'e' la moquette per terra e in bagno non c'e' il bidet. 

Naturalmente di seguito questo bradipo scrivera' un piccolo capitolo della propria -London lonely planet guide-. Io (bradipissima pantofolaia) a chi volesse trasferirsi a Londra Direi di mantenersi aperti ma allo stesso tempo rigorosi, calzante esempio e' quello della lingua, bisognera' infatti esercitare l'orecchio ad imparare a capire l'inglese universale, quello parlato con tutti gli accenti di tutte le lingue del mondo, di riuscire pero',con i tassisti(una delle poche testimonianze piu' popolose delle tribu' celtiche ancora in vita insieme a pochi altri inglesi presenti nella capitale), a parlare un inglese quanto piu' british possibile altrimenti si rischia di non essere capiti. 
Direi di non guardare mai per terra ma di godersi lo spettacolo dei grattacieli di Bank e di Canary Warf, i palazzi bianchissimi con le ringhiere nere e il verde curatissimo di West London,e le case di mattoni rossi che danno sul Tamigi dei vecchi docks a Wapping, direi che il tower bridge visto col naso all'insù da le vertigini. 
Direi di non salire mai sulla ruota di London eye, Londra si vive per strada, sempre. 
Direi che non e' vero che per viverci devi essere ricco ma che se possiedi un pizzico di nomadismo e uno stomaco forte puoi essere un perfetto londoners con pochissimi pounds avere sempre un tetto sulla testa, la pancia piena e in piu' ci guadagni un sistema immunitario a prova di flue! 
Direi che uno, alla fine ci fa l'abitudine a non usare il bidet, il mio qui in Italia dopo mesi di inattivita'si e'dovuto reinventare, poverino, e ha trovato nuovo uso: e' una fontana che sgorga a comando acqua potabile sempre fresca e pulita, i miei cani adorano il bidet!
Direi che nonostante io preferisca progettare interni piu' che contemporanei, adoravo la sensazione che mi dava scendere dal letto nelle mattine d'inverno e non avere i brividi che salivano dalla pianta del piede su per la schiena per il pavimento ghiacciato. 
Direi che a Londra si, fa freddo, ma ci sono delle mattine a Maggio o fine Aprile in cui la luce del sole scalda e illumina come mai altrove e i parchi brulicano di giovani, e di rado succede di vedere alla fine della giornata, bottiglie di plastica o tubi di crema solare lasciati fuori dal cestino del riciclo.
Direi di visitare il V&A ogni volta che si ha un momento libero, di fare shopping a Spitafield Market il giovedì, a Portobello Road il sabato e a Columbia Road la domenica. 
Direi di mangiare il fish&chips dalla bancarella sotto al London Bridge, proprio di fianco a Borough Market e di mangiare cinese al 15 Broadwick Street, in Soho. 
Direi di provare le scrambled eggs con la benedict sauce almeno una volta nela vita, e correre da Tower Hill fino alla Tate Modern costeggiando il Tamigi tutti i giorni.
Direi di adottare un cane,e portarlo sempre in giro con se, con un cane Londra acquista un'altra prospettiva.
Direi di vivere al north/west ma di divertirsi ad est passando per il centro solo quando si ha nostalgia di casa, e' li infatti che sempre troverete turisti italiani, che emanano un italianita' talmente forte da riempire fino alla nausea il vuoto della nostalgia tipica dell' emigrato. 
Direi di frequentare tanti amici di tutte le provenienze,Londra garantisce l' opportunita' di conoscere e vedere gli usi e i costumi di decine e decine di altri paesi, molti di piu' di quanto ci e' dato conoscere potendo viaggiare una volta all'anno o forse neanche quella. 
Infine, A chi sta pensando di trasferirsi nella capitale britannica direi soprattutto di pensarci bene, perche' se non sei pronto ad una relazione che durera' tutta la vita, non sei pronto a conoscere Londra. 


lovin' V.














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