giovedì, novembre 22, 2012

Il thanksgiving e l'importanza della pasta al pomodoro.

Thanksgiving is today, una festa di spirito patriottico/religioso che vede decine di milioni di animali, in questo caso tacchini, uccisi in nome della buona sorte dopo un periodo difficile (e io aggiungerei simbolo dell'ingordigia americana nel celebrare). 
La riflessione di questo post non vuole essere comunque, sull'urgenza del vegetarianismo come necessita' per la salvaguardia del pianeta e di chi lo abita, ma piu' "semplicemente" stamattina riflettevo su: In America dopo una situazione triste e difficile, stigmatizzano il dolore e superano un momento di paura ed incertezza festeggiando, mangiando, bevendo e ridendo, thanksgiving, halloween, (la fine della campagna elettorale), un funerale.. 

- che festeggiare, antitesi di compiangere, sia il segreto per ricominciare ? - 

allora, vediamo voglio scrivere un personale riassunto del significato di questa festa che avviene ogni quarto giovedi di Novembre in America.

il ringraziamento venne indotto nel 1621 dopo che i padri pellegrini lasciarono l'Inghilterra perche' oppressi dall' assoluto integralismo britannico di quegli anni ed affrontarono un lungo viaggio verso l'Atlantico. In molti durante questo si ammalarono e morirono sulle navi,; non solo, i pochi semi importati vennero piantati in terreni aridi che non produssero frutti. Cosi' i nativi americani che conoscevano quelle terre meglio di chiunque altro perche' erano le Loro terre, impietositi dalla cattiva sorte dei nuovi arrivati, un giorno belli come il sole si avvicinarono a quei poveri inglesi a cui le ultime fatiche avevano lasciato segni di visibile dolore, (mi immagino gli inglesi sporchi e spossati con abiti dai tessuti pregiati ormai logori ed il colorito rosa maiale ormai sporco e impallidito smagriti di fronte agli indios alti e fieri con i loro corpi da stalloni pressoché nudi o coperti di piume e qualche braccialetto dal significato spirituale sulle loro braccia dal sex appeal piu' che terreno), che accettano consigli dagli indigeni su come piantare il seme usurpatore sulla loro terra. L'orgoglio inglese non poteva essere sconfitto in belta' e saggezza da quei trogloditi che avevano dimostrato non solo prestanza fisica ed abilita' agronome ma anche magnanimita' d'animo. 
Insomma i britannici avevano scoperto di essere di fronte ad una razza superiore, cosi per ristabilire l'ordine gerarchico, una volta avuto anche lo smacco morale che la tecnica indigena sulla terra dava frutti eccome! indissero una festa secondo cui i padroni forti solo della loro astuzia(Inghilterra) avrebbero offerto doni cibari ai piu' poveri(America) cosicché loro, ringraziando "dio" per il raccolto, passavano per generosi conquistatori che offrivano e condividevano i propri averi (il frutto del seme inglese coltivato in terra Americana grazie all'aiuto degli americani ai piu' poveri, che pensate un po'.. erano propriogli indigeni! Mah...)

comunque dicevamo, indire celebrazioni festose per scacciare la preoccupazione e l'incertezza come rimedio e augurio di ripresa. Sfruttare quindi i futti di un territorio e le capacita di un popolo per la ripresa economico/sociale di una civilta'. 

Che sia questo che l'Italia deve fare per uscire da questo momento in cui l'opinione pubblica internazionale ci vede come dei piccoli maiali sporchi e poveri? Se dovessimo noi italiani stare all'algoritmo americano i passi da seguire dovrebbero essere questi: trova un punto di forza, definiscilo in tuo potere e di assoluto bisogno universale e innalzati a vincitore. Da noi cosa potrebbe essere il punto di forza come per gli inglesi fu l'astuzia? Penso a quello che una volta ho sentito dire al sig. Renzo Piano - noi in Italia abbiamo due grandi tesori: il sole ed il vento - che oltre a far girare le pale eoliche, dico io (tra l'altro pochissime sul territorio italiano rispetto a quelle che conta in America anche solo la California)sono fondamentali per la semina, la coltivazione ed il raccolto. Quindi se per esempio, dovessimo noi oggi proclamarci vittoriosi, dopo questo periodo di crisi ed indire un thanksgiving day festeggiando patriotticamente la gratitudine(augurandocela questa vittoria su esempio degli inglesi che ancora sporchi e stanchi si eressero a magnanimi padroni generosi) dovremmo iniziare col mettere in tavola proprio cio' di cui siamo grati, il nostro raccolto offertoci da un clima propizio ed un vento strategico.

vediamo: sole + vento = cereali e verdure + un pizzico di patriottismo e tradizione, in Italia il risultato all'algoritmo dovrebbe essere: pasta al pomodoro! 

Che dovessimo noi, puntare proprio sulla forza della pasta al pomodoro invece che compiangere le nostre disgrazie per erigerci ed alla fine uscire vittoriosi dalla nostra depressione attuale sull'orma dei padri pellegrini nel 1621?

Che sia proprio la pasta al pomodoro cio' di cui ha bisogno l'Italia per ricominciare a sorridere?







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